insomma, si sta facendo tanto chiasso in questi giorni, eppure a quanto pare nessuno sa.
per cui, vediamo di fare il punto della situazione, togliamoci questo peso: via il dente via il dolore.
un post sul prosindaco gentilini.
perchè quì nella valle del nord la presenza di quest’entità trascendentale dai tentacoletti politici in fermento si sente eccome.
perchè in una città che tra due anni diventa provincia, dove la destra lentamente ascende alla giunta comunale, i tentacoletti pullulano giulivi con i tutti i poliponi al seguito e – dal basso dei miei quindici anni di vita vissuta – posso dire che siamo
in direzione dell’inizio della fine.
ma torniamo a parlare di treviso.
dove, a quanto pare, a dettare legge sono
quelli che ce l’hanno duro.
in particolare, questo losco individuo dal sorriso pragmatico, dagli occhietti bricconcelli e dall’ideologia effimera ma inequivocabile.
giancarlo gentilini.
…
localizziamo ora l’idea politica del soggetto, prendendo in considerazione poche ma significative declamazioni dal suo eloquiario personale.
come ad esempio.
« noi siamo i vergini, i padani sono i vergini, e quindi guai a toccarli »
…
avete capito bene, terroni.
inchinatevi a noi padani, a noi
figli del po, a noi vergini, a noi,
la razza prediletta.
voi, fetidi esseri di materia organica anfibia comunemente detta merda,
inchinatevi e immolateci una giovinetta ogni seconda domenica del mese, perchè noi
ce l’abbiamo duro.
« da venezia, proclamo la mobilitazione generale del popolo veneto »
fa molto avanti popolo! versione fascista, del tipo
avanti popolo, alla riscossa
bandiera verde, bandiera verde!
perchè gentilini non dice,
gentilini proclama.
perchè lui non canta, lui inneggia.
perchè lui non pensa, lui sa.
perchè lui non chiede, lui ordina.
perchè lui non vuole, lui possiede.
perchè lui non ce l’ha, lui
ce l’ha duro.
…
del tipo.
« le mie donne le voglio vedere negli occhi, le voglio vedere solari.
desidero che mostrino l’ombelico, perché quello è il centro del mondo »
così, imperativo, dispotico.
le sue donne le vuole vedere
con l’ombelico di fuori.
con la righetta del culo in mostra, magari
con le tette al vento.
e quattro puttane che glielo sucano mentre beve sangue di culattone.
e non a caso:
« darò disposizioni alla comandante dei vigili urbani affinché faccia pulizia etnica dei culattoni:
qui a treviso non c’è nessuna possibilità per culattoni e simili »
disinvolto, deciso, crudele.
con un sorrisetto malizioso, cattivo.
pieno di
odio, disprezzo, abominio, disgusto:
li ucciderebbe tutti se potesse.
ma si limita a rinforzare la videosorveglianza nella zona dell’ospedale.
dove, a quanto pare, avrebbero luogo svariati incontri di natura equivoca.
probabilmente nessuno gli ha fatto notare che i preservativi sparsi al suolo sono il prodotto delle prostitute della zona, più che dei culattoni.
in compenso, invita i sopracitati culattoni a levarsi dai coglioni e "andare in altri capoluoghi di provincia che siano disposti ad accettarli".
non si può certo dire che faccia discriminazioni, comunque:
fosse per lui, dovremmo prendere a calci nel culo tutti gli extracomunitari perdigiorno,
ma anche sparare con dei bazooka sui gommoni carichi di stronzetti rubalavoro – magari pure culattoni.
parole sue.
e allo stesso modo, dice lui,
non basterebbero tutte le pietre delle dolomiti per
lapidare tutte le adultere di treviso.
…
insomma,
abbiamo capito che vuole deportare mezza popolazione e instaurare un regime totalitario dalla società divisa in due categorie:
quelli che ce l’hanno duro e tutti gli altri, ridotti in schiavitù o utilizzati in guerra come carri d’avanscoperta.
…
per la cronaca:
lega nord ha vinto le elezioni a lampedusa.
ohohoh.